“La musica nella liturgia non è un elemento ornamentale ma ne è parte integrante, infatti ne partecipano il fine generale che è la glorificazione di Dio e l’edificazione dei fedeli. In fondo potremmo dire che la musica nella liturgia contribuisce alla manifestazione del mistero”. Sono queste le parole con le quali suor Elena Massimi, dell’Ufficio liturgico nazionale della Cei, inizia a spiegare in alcuni video l’importanza della musica nelle funzioni religiose. “In Sacrosanctum Concilium – evidenzia la religiosa – leggiamo che la musica è tanto più santa quanto strettamente legata all’azione liturgica. Questo vuol dire che non possiamo inserire qualsiasi canto o musica all’interno della liturgia ma che il canto e la musica devono diventare parte integrante della liturgia stessa”. Nei video prodotti e distribuiti dalla Cei si sottolinea l’importanza dei testi che devono essere degni da un punto di vista letterario, così come la musica deve avere un valore dal punto di vista musicale, oltre che essere adatti alla capacità dell’assemblea, degli strumentisti, dei cantori e del coro. “La musica tra i diversi linguaggi è particolare, infatti – prosegue suor Massimi – riesce a coinvolgere molte dimensioni dell’uomo, non solo l’udito ma anche la vista ed il tatto, pensiamo a quando si suona uno strumento, ed inoltre è portatrice di una grande carica emotiva. Per questo motivo all’interno della celebrazione liturgica ha un ruolo importantissimo per la partecipazione dei fedeli e richiede quindi una particolare cura”. Nei video si chiede a coloro che svolgono il ministero del canto e della musica all’interno della funzione liturgica, di avere una solida formazione dal punto di vista musicale, liturgico e soprattutto spirituale, senza alcuna approssimazione, infatti suor Massimi sottolinea che “il ministero è sempre al servizio del mistero ed al servizio della partecipazione attiva del popolo”.