Diocesi: Ancona, mons. Spina a festa di san Ciriaco “nostra città sia attenta alle nuove povertà”

(foto Arcidiocesi Ancona)

Nella solennità di San Ciriaco, patrono dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo e della città di Ancona, mons. Angelo Spina ha presieduto questa mattina, la Messa nella Cattedrale. Come di consueto, prima della celebrazione, la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli,
ha offerto l’omaggio floreale a San Ciriaco. Secondo quanto riferito dall’arcidiocesi, per la prima volta è stato suonato e cantato l’inno a San Ciriaco, eseguito dalla Cappella musicale San Ciriaco e composto dallo stesso arcivescovo che nell’omelia ha ricordato il significato della Croce di Cristo e che “La testimonianza che oggi ci viene richiesta è la compassione verso tutti, specialmente verso coloro che sono segnati dalla povertà, dalla malattia e dal dolore. Abbiamo bisogno di una Chiesa che parli fluentemente il linguaggio della carità, idioma universale che tutti ascoltano e comprendono, anche i più lontani, anche coloro che non credono”. Da qui l’appello: “Sia questa città di Ancona, città di storia, di cultura, di beati, città viva, porta di Oriente, via della pace, attenta alle nuove povertà, alcune purtroppo, di carattere strutturale.  Tante famiglie non hanno il minimo necessario in termini di beni e di servizi per vivere dignitosamente: cibo, casa, utenze domestiche, lavoro, sanità. È dalla croce di Cristo salvatore che attingiamo la forza e la speranza per un nuovo umanesimo. La politica nasce dalla città, dalla polis, dalla passione concreta per il vivere insieme garantendo diritti e rispettando doveri. Ci sia l’impegno di tutti a promuovere una ecologia ambientale: custodiamo il nostro mare. Questa città ha una particolarità: vede sorgere il sole dal mare e tramontare sul mare. Promuoviamo ogni giorno una ecologia umana con l’apertura agli altri, facendo accoglienza, prendendoci cura gli uni degli altri. San Ciriaco ancora una volta ci guidi ad abbracciare la croce gloriosa di Cristo salvatore, unica speranza, da cui attingere forza per un autentico umanesimo”.  Al termine della Messa, sul sagrato della Cattedrale, l’arcivescovo ha impartito la benedizione con il reliquiario, contenente un frammento della croce di Cristo e la reliquia del santo.

 

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