Circa sei cento fedeli parteciperanno al pellegrinaggio che l’arcidiocesi romano-cattolica di Bucarest organizza per domani, giovedì 1° giugno, alla basilica paleocristiana di Niculițel, nella regione di Dobrugia, nell’est della Romania. Scoperta dal fango, in seguito ad un’alluvione del 1971, la cripta della basilica conservava intatte le ossa di sei martiri, quattro nella parte superiore, ulteriormente identificati e risalenti al IV secolo, e due nella parte inferiore, sconosciuti e di data più antica. Alla destra dell’entrata fu scoperta la scritta in greco “martiri di Cristo”, e a sinistra l’iscrizione “martyres Zotikos, Attalos, Kamasis, Philippos”, con sopra il monogramma della croce. La cripta si trova nell’abside della basilica costruita tra i secoli IV-VII, di cui oggi se conservano i pavimenti. I quattro martiri sono onorati sia dalla Chiesa ortodossa sia da quella cattolica e sono iscritti nel martirologio geronimiano e in quello siriaco il 4 giugno, come martirizzati a Noviodonum. Il sito è amministrato dalla Chiesa ortodossa romena, che organizza pellegrinaggio alla basilica ogni 4 giugno. Dopo un accordo preso nell’aprile scorso tra la Chiesa ortodossa romena e l’arcidiocesi di Bucarest, anche la Chiesa cattolica organizzerà ogni anno un pellegrinaggio “ai martiri di Niculițel”, il 1° giugno. In una lettera pastorale, con la quale invita i fedeli al pellegrinaggio, l’arcivescovo di Bucarest, mons. Aurel Percă, ha ricordato che “al sangue versato dai martiri dobbiamo oggi la nostra fede”.