Papa Francesco: udienza, “se la vita di un cristiano non è coerente non serve a nulla”

Foto Calvarese/SIR

“La fama di Ricci come uomo di scienza non deve oscurare la motivazione più profonda di tutti i suoi sforzi: l’annuncio del Vangelo”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla figura di padre Matteo Ricci. “La sua ottima preparazione scientifica suscitava interesse e ammirazione da parte degli uomini colti, a cominciare dal suo famoso mappamondo, la carta del mondo intero allora conosciuto, con i diversi continenti, che rivela ai cinesi per la prima volta una realtà esterna alla Cina assai più ampia di quanto avessero mai pensato. Gli fa vedere che il mondo è ancora più grande della Cina”, ha sottolineato Francesco: “Ma anche le conoscenze matematiche e astronomiche di Ricci e dei missionari suoi seguaci contribuirono a un incontro fecondo fra la cultura e la scienza dell’occidente e dell’oriente, che vivrà allora uno dei suoi tempi più felici, nel segno del dialogo e dell’amicizia. Infatti, l’opera di Matteo Ricci non sarebbe mai stata possibile senza la collaborazione dei suoi grandi amici cinesi, come i famosi “Dottor Paolo” (Xu Guangqi) e “Dottor Leone” (Li Zhizao). “La credibilità ottenuta con il dialogo scientifico gli dava autorevolezza per proporre la verità della fede e della morale cristiana, di cui egli parla in modo approfondito nelle sue principali opere cinesi, come Il vero significato del Signore del Cielo”, ha spiegato il Papa: “Questi missionari pregavano: la preghiera è quello che alimenta la vita missionaria”.

“Oltre alla dottrina, sono la sua testimonianza di vita religiosa, di virtù e di preghiera, la sua carità, la sua umiltà e il suo totale disinteresse per onori e ricchezze, che inducono molti dei suoi discepoli e amici cinesi ad accogliere la fede cattolica”, la tesi di Francesco, che poi ha spiegato a braccio: “Perché vedevano un uomo così intelligente, così saggio e così furbo da portare avanti le cose. ‘Questo che predica è vero!’. E’ una personalità che dà testimonianza, che testimonia con la propria vita quello che annuncia”. “Questa è la coerenza degli evangelizzatori”, ha commentato ancora fuori testo: “E questo tocca tutti noi cristiani, che siamo evangelizzatori. Possiamo dire tutte le cose che noi crediamo, ma se la tua vita non è coerente con questo, non serve nulla. Quello che attira le persone è la coerenza. Noi cristiani viviamo quello che diciamo, e non far finta di essere cristiani ma vivere come mondani! La forza più grande di questi missionari è la coerenza”. “Lo spirito e il metodo missionario di Matteo Ricci costituiscono un modello vivo e attuale – ha concluso il Papa a braccio – ma quello che è attuale è la coerenza di ita, la testimonianza della sua vita come cristiano. Lui ha portato cristianesimo in Cina. Lui è grande perché è uno scienziato, è coraggioso, ma soprattutto è grande perché è stato coerente con la sua vocazione, con quella voglia di seguire Gesù Cristo. Domandiamoci: sono coerente o sono un po’ così così?”.

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