L’Azione Cattolica Austria (Kaö) sostiene le richieste per l’introduzione di un controllo degli affitti in Austria. “È giunto il momento che il governo ascolti finalmente le richieste sempre più forti da più parti”, hanno detto in comunicato odierno il presidente Ferdinand Kaineder e i due vicepresidenti Brigitte Knell e Katharina Renner, riferendosi a una recente analisi eco-sociale del Momentum Institute, secondo cui i costi degli alloggi in Austria sono aumentati molto più velocemente che in molti altri Paesi europei. Gli affitti sono aumentati del 15% e nei nuovi edifici di quasi il 17%. Alcune categorie immobiliari hanno visto i canoni aumentare per la quarta volta in due anni al luglio del 2022. Per la Kaö il fatto che gli aumenti degli affitti siano legati all’inflazione, alimenta la già rapida inflazione austriaca. Le spese per l’affitto e l’energia rappresentano ormai le voci di spesa più elevate nelle famiglie, sia unipersonali che con figli. Le persone particolarmente colpite dalla povertà hanno un disperato bisogno poiché il 70% vive in alloggi in affitto. “Il sussidio per il costo dell’alloggio introdotto dal governo può rappresentare un sostegno temporaneo. A medio e lungo termine, la mancanza di controlli sugli affitti mette in pericolo l’equilibrio sociale e quindi la pace sociale in Austria”, dice la Kaö. Tuttavia, il diritto alla casa è un diritto umano, come affermano sia la dottrina sociale cattolica che le convenzioni internazionali sui diritti umani. Proprio ieri, riferendosi a un recente dossier sulla povertà della Caritas, il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha ricordato che le persone colpite dall’aumento dei prezzi del cibo, dell’energia e degli affitti non sono “casi isolati”. Il presidente ha espresso la sua preoccupazione: “Più di 200.000 persone nel nostro Paese sono gravemente colpite dalla povertà e sono afflitte quotidianamente da preoccupazioni, paure e disperazione”.