Diocesi: Reggio Emilia-Guastalla, in un volume i quattro secoli della presenza dei Frati cappuccini a Scandiano

(Foto: diocesi di Reggio Emilia-Guastalla)

I quattro secoli della presenza dei Frati cappuccini a Scandiano (Reggio Emilia), che data dal 1623, sono ripercorsi in un volume di Marco Montipò, dal titolo “Una presenza. I cappuccini a Scandiano 1623-2023”. A parlarne è una nota della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla.
“I religiosi arrivarono pochissimi anni prima della tremenda peste di manzoniana memoria e la loro opera di aiuto alla popolazione fu notevole”, ricorda la diocesi. Alla base del volume, “sta un accurato studio delle fonti archivistiche, adeguatamente compulsate, supportato da una vasta ed esauriente bibliografia, che costituisce il capitolo conclusivo”.
Con particolare attenzione l’autore indaga la fondazione della chiesa e del convento, resa possibile dalla donazione di un appezzamento di terra nel 1622 da parte del marchese Ottavio Thiene II e alla volontà espressa nel 1610 da Giambattista Gambara, uno dei primi scandianesi divenuto cappuccino.
Da Marco Montipò vengono indagate le opere d’arte realizzate per la chiesa conventuale – tra cui alcuni dipinti di fra Stefano da Carpi –, la Via Crucis e le strade che permettono di raggiungere il convento. “Notevole veramente l’apparato iconografico; numerose le immagini inedite”, sottolinea la nota della diocesi.
L’autore si sofferma sulle soppressioni, napoleoniche e del Regno d’Italia, sul ritorno ai religiosi del convento nel 1890, sull’utilizzo del convento come caserma, sulle vicende vissute dalla fraternità durante la prima e la seconda Guerra mondiale con riferimenti ai drammi della popolazione civile. Di “particolare interesse” è il capitolo dedicato ai Frati missionari scandianesi.
“Viene altresì sottolineato il prezioso ruolo rivestito dalla fraternità cappuccina, in particolare la Biblioteca promossa dal Terz’Ordine nel 1911; certamente anche per quanto riguarda l’istruzione dei figli delle famiglie indigenti il convento svolse un’opera fondamentale attraverso il Seminario Serafico”, prosegue la nota.
Secondo la diocesi, “estremamente utile risulta l’elenco dei padri presenti nel convento dal 1623 ad oggi, frutto di una paziente ricerca, così come assai interessante è quello dei religiosi nativi di Scandiano; due nomi per tutti: fra Fedele, famoso intagliatore in legno, e fra Cesare Magati (fra Liberato), notissimo chirurgo e accademico”.
Il libro è completato dai contributi di Angela Zini sul Terz’Ordine Francescano e di Davide Dazzi sulla venerazione di Santa Rita a Scandiano, nonché dall’indice dei nomi.
L’opera è introdotta da Matteo Nasciuti, sindaco di Scandiano; Giuseppe Adriano Rossi, presidente della Deputazione di Storia patria per le Antiche Provincie modenesi – Sezione di Reggio Emilia; Angela Chiapponi, presidente della Società reggiana di studi storici; frate Fabrizio Zaccarini, guardiano del Convento di Scandiano.

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