Minori stranieri non accompagnati: Biffoni (Anci), “puntare su hub di primissima accoglienza e rete Sai diffusa sui territori”

Nel 2021 gli enti locali titolari di un progetto Sai per minori stranieri non accompagnati sono stati 239 di cui 219 Comuni, 5 Unità territoriali sovracomunali (ex Province), 3 Unioni di Comuni e 12 altri Enti (Ambiti o Distretti territoriali e sociali, Consorzi intercomunali, Società della salute) per un totale di 6.683 posti, così distribuiti: 37,1% al Sud, 26,5% Isole, 26,8% Nord e 9,5% Centro. 80 sono i Comuni titolati che hanno meno di 5.000 abitanti, mentre 50 sono capoluoghi di Provincia. Con uno sguardo al 2022 si registra un incremento del +47% dei minori accolti nel Sai: quasi 12mila. Questo il quadro generale che emerge dal rapporto “Il Sistema di accoglienza e integrazione e i minori stranieri non accompagnati (2022)”, realizzato da Anci-Cittalia, e presentato questa mattina a Roma presso la sede dell’Associazione nazionale Comuni italiani a cui hanno preso parte il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra, la responsabile del Servizio centrale del Sai, Virginia Costa, Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, il prefetto Valerio Valenti, capo Dipartimento Libertà civili e immigrazione e il delegato dell’Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni.
“Sindaci e amministratori locali sono consapevoli che l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati rientra tra i loro compiti: siamo preoccupati dal numero crescente degli arrivi perché non vediamo ancora una organizzazione che ci convince, permettendoci di svolgere il nostro compito al meglio, nell’interesse dei ragazzi e delle comunità”, ha osservato Biffoni, secondo cui “per riuscirci l’unica strada è quella di lavorare su un doppio canale: una serie di Hub di primissima accoglienza insieme alla rete delle strutture Sai diffuse sui territori”. “I numeri che abbiamo illustrato confermano – ha proseguito il delegato Anci – che c’è una urgenza in particolare in alcune parti del Paese e che preme su alcuni Comuni. Riteniamo che per governare questo fenomeno, da considerare strutturale e non emergenziale, serve che il sistema sia ordinato e diventi ordinario. I sindaci lo ripetono da anni ai vari governi che questo modello è già previsto dalla normativa: speriamo che sia arrivato il momento per dare una svolta definitiva a questo modello di accoglienza dei minori”.
“Le parole del prefetto Valenti di stamattina – ha aggiunto Biffoni – sembrano andare nella giusta direzione. Il prefetto ci ha infatti annunciato il prossimo varo di una nuova ordinanza, nell’ambito dello stato di emergenza, che consente ai prefetti di attivare strutture di prima accoglienza, anche più di una per Regione, con non più di 50 posti. In questo modo sarà possibile calmierare l’accoglienza sul territorio e consentire ai sindaci di avere il tempo di occuparsi di ciò che gli compete: fare inclusione attraverso il Sai. Anche sul Sai il Prefetto ha detto parole incoraggianti che evidenziano come anche da parte del ministero dell’Interno un prossimo ampliamento significativo di posti sia considerato necessario e urgente. Restiamo, quindi, in attesa di azioni concrete e a stretto giro sul sistema di seconda accoglienza”.

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