Gmg Lisbona: parteciperanno 40/50 ragazzi dalla Federazione Russa e coetanei ucraini. Mons. Pezzi (Mosca), “i giovani sanno trovare una lingua comune”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“I giovani hanno molti meno problemi e quindi normalmente si incontrano e sanno trovare subito una lingua comune che non è solo quella della fede, sebbene certamente in primo piano, ma è anche quella della carità, del servizio, dell’accoglienza dell’altro. Una occasione come questa sarà per molti la possibilità di abbracciarsi perché adesso non è possibile farlo”. Così mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi della Federazione Russa, contattato dal Sir mentre si trova in Siria per un “pellegrinaggio”, parla della partecipazione dei giovani russi alla Gmg di Lisbona in programma dal 1° al 6 agosto e del rapporto con i loro coetanei ucraini. “Certamente stiamo preparando questo viaggio perché è importante”, racconta l’arcivescovo che però elenca anche le grandi difficoltà che questa partecipazione sta incontrando. “Per noi le Gmg – dice Pezzi – sono sempre state un evento molto significativo e soprattutto quando si sono svolte in Europa siamo sempre riusciti a mandare un numero elevato di persone. Il numero però dei giovani che potranno partecipare alla Gmg di Lisbona non sarà così numeroso per le difficoltà soprattutto di costi e di visto che non ci permettono di mandare un numero più grande. Speriamo comunque di riuscire ad inviare a Lisbona una quarantina, una cinquantina di giovani”. I ragazzi russi saranno accompagnati dal vescovo Clemens Pickel di Saratov e dal francescano padre Nikolai Gennadevich Dubinin, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi della Madre di Dio di Mosca. Mons. Pezzi sottolinea come le Gmg siano “incontri sempre molto significativi. Quello che colpisce è la possibilità per i giovani di partecipare ad un evento di grande popolo e con la presenza di persone da tutto il mondo, dalle diverse culture. E questo per i nostri ragazzi è una grande opportunità di incontro. Per molti, infine, le giornate della Gmg sono state anche l’occasione di un discernimento della propria vocazione”.

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