Nell’ambito della cerimonia internazionale di commemorazione della liberazione presso il memoriale del campo di concentramento di Mauthausen, anche quest’anno avrà luogo una funzione ecumenica: il 7 maggio alle ore 10, il vescovo di Linz, mons. Manfred Scheuer, il vescovo evangelico luterano Michael Chalupka e l’arciprete ortodosso Alexander Lapin pregheranno insieme nella cappella del memoriale dell’Alta Austria. A rappresentare le tante vittime, saranno ricordati alcuni destini individuali durante la funzione dopo la quale, alle ore 11, si svolgerà la cerimonia di commemorazione della liberazione. Il contenuto della funzione – come tutta la cerimonia – sarà all’insegna del “coraggio civile”. Il sito web del comitato organizzatore Mkö afferma: “Dal punto di vista odierno, il concetto di coraggio civile non parrebbe molto appropriato per il comportamento di persone che hanno aiutato altre persone durante l’era nazionalsocialista, impegnate in attività contro i nazionalsocialisti o che si sono unite alla resistenza. Coloro che rimasero invischiati nella macchina della repressione nazista per le loro azioni furono accusati, perseguitati, degradati, puniti e troppo spesso dovettero pagare con la vita. Tali condizioni quadro sono tra le più estreme per dimostrare coraggio civile. Il regime perseguì azioni che furono classificate come resistenti o criminali, con brutale severità e arbitrarietà”. La maggior parte di chi soccorreva erano persone “normali” che non avevano né mezzi finanziari speciali né una migliore istruzione o contatti importanti. Due terzi erano donne. “I soccorritori non sono nati né cresciuti tali, non erano persone migliori. In molti casi hanno scelto il coraggio civile per la situazione in cui si trovavano e si sono superati con inventiva e perseveranza. Molti di loro hanno agito per motivi religiosi o politici”.