“Corre come pazzi, non essere pazzi che corrono”. È l’invito, a braccio, del Papa, che ha ricevuto in udienza i Chierici regolari di San Paolo (Barnabiti) e la famiglia spirituale di Sant’Antonio Maria Zaccharia in occasione del 125° anniversario della sua canonizzazione. Prendendo spunto da un’espressione caratteristica di sant’Antonio Maria, “Dovete correr come pazzi!”, Francesco ha ribadito che “il nostro annuncio missionario non è proselitismo, ma condivisione di un incontro personale che ha cambiato la nostra vita! Senza questo, non abbiamo nulla da annunciare, né una destinazione verso cui camminare insieme”. A questo proposito, il Papa ha raccontato a braccio una “brutta esperienza” da lui fatta durante in incontro giovanile, alcuni anni fa. “Uscivo da una sagrestia – ha detto – e c’era una signora molto elegante, ricca, con un ragazzo e una ragazza. E questa signora, che parlava spagnolo, mi dice: ‘Padre, sono contenta perché ho convertito questi due’. Io mi sono arrabbiato: ‘Tu non hai convertito nulla, hai mancato di rispetto a questa gente, non li hai accompagnati! Hai fatto pro, e questo non è evangelizzare”. “State attenti a distinguere bene lo zelo apostolico dal proselitismo”, il monito ai religiosi: “Il Signore non mai ha fatto così”.