“Questo non è più il tempo per addurre scuse, la pandemia ha già fatto troppi danni collaterali, è il momento di investire sui giovani come soggetto strategico per il futuro dell’Italia, rendendoli protagonisti di innovazione, produttività, ricerca, ma anche natalità, capitale sociale, vivificazione delle aree interne e rurali”: lo ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, intervenuto ieri al Festival dell’Economia in corso a Trento, nel panel “Qualità della vita: l’Italia e gli indici di benessere per giovani, anziani e bambini”.
“È necessario anticipare i tempi di autonomizzazione dei giovani ed il loro protagonismo nella società civile senza abbassare l’asticella ma innalzando le possibilità di grandi sogni: l’arciere previdente, di fronte ad un bersaglio lontano e difficile, alza la mira e cerca un appoggio sicuro. Pertanto – propone Bordignon –, una scuola che metta al centro gli studenti, un’università più orientata a capacitare i giovani alla vita, un’edilizia più accessibile per gli studenti e le giovani coppie, lavoro stimolante la crescita e la conciliazione con la vita personale sono basi significative per questa trasformazione”.
Per il presidente del Forum nazionale famiglie, “i tempi sono ormai maturi anche per un nuovo coinvolgimento dei giovani nella politica altrimenti l’emorragia è destinata a crescere. Si potrebbe iniziare anticipando ai 16 anni l’età per diventare elettori come già avviene, ad esempio, in Austria fin dal 2007”. Al contempo “va promossa la creazione di spazi dedicati ai giovani, come centri giovanili, luoghi di aggregazione e centri culturali, dove i giovani possono esprimere la propria creatività, partecipare ad attività sociali e culturali, nonché sviluppare progetti comunitari”, conclude Bordignon.