Come riportano vari media indipendenti del Nicaragua, che lavorano dall’esilio (tra questi, “La Prensa” “100% Noticias”, “Articulo 66” “El Confidencial”) fonti della Chiesa cattolica in Nicaragua hanno che la dittatura di Daniel ha congelato i conti bancari dell’Arcidiocesi di Managua. Secondo queste fonti, l’arcivescovo, il cardinale Leopoldo Brenes, avrebbe cercato da due giorni di accedere al conto bancario dell’arcidiocesi, senza riuscirci. Un provvedimento che sarebbe stato esteso alla Conferenza episcopale, alle altre diocesi, a scuole, parrocchie, altri organismi. L’attacco alla Chiesa cattolica da parte della dittatura sta raggiungendo, in tutta evidenza, proporzioni clamorose, senza uguali anche rispetto ad altri scenari dove la libertà religiosa è compressa. Il timore espresso da più parti, in queste ore, è che l’intenzione sia quella di soffocare economicamente l’istituzione religiosa, che con i conti congelati non può pagare l’acqua, l’elettricità e il telefono delle parrocchie. In pratica, il tentativo sarebbe quello di provocare la morte per asfissia delle espressioni religiose nel Paese, a partire dalla capitale, arrivando alla stessa chiusura dei templi.