Caritas: card. Cantoni, “la carità cristiana va al di là delle emergenze”

“Fare memoria e rendere grazie al Signore in particolare di tutte quelle persone -e sono numerose!- che in questi lunghi anni si sono generosamente e pazientemente prodigati per creare questa comune mentalità, per sostenere un clima di dialogo che accoglie, favorisce e promuove la carità di Dio, visibilizzandola nel nostro territorio e rendendola un compito ordinario e comune, a vantaggio di tutti”. Così il card. Oscar Cantoni, vescovo di Como, ha spiegato il senso dell’anniversario dei 150 anni della Caritas diocesana, nell’omelia della Messa celebrata oggi all’Oratorio di Delebio (So). “Si è trattato per lo più di persone umili e semplici, capaci però di vera mediazione – ha proseguito il cardinale – che per creare questa universale sensibilità sono passati dall’esporre un progetto teorico, accuratamente preparato e condiviso, a proposte di soluzioni concrete di sensibilizzazione, invogliando le comunità parrocchiali, i vicariati e i singoli cristiani a favorire opere precise, che rendessero visibile la particolare sollecitudine di Gesù nei confronti dei poveri di oggi, degli esclusi, degli invisibili, secondo le urgenze dei diversi contesti e dei mutevoli momenti storici, accompagnando le persone con rispetto, tenerezza e misericordia”. “Abbiamo assistito, in questi anni, a un progressivo cammino di intensa crescita ecclesiale molto responsabile, in particolare promossa o auspicata dai membri della nostra Caritas: laici e laiche, diaconi e sacerdoti, che voglio qui ricordare con molto affetto”, il bilancio del porporato: “Essi ci hanno insegnato, con semplicità, il metodo dell’ascolto reciproco, della ricerca comune dei problemi e delle soluzioni più adatte ai tempi, in un clima che genera fiducia, stima reciproca, condivisione e quindi creare una fraternità veramente ammirevole”. La Caritas diocesana, in questi anni, nelle parole di Cantoni “è divenuta una realtà sempre più significativa, anche perché ha saputo dialogare positivamente con i vari territori mediante una presenza costante, favorendo il nascere e lo sviluppo delle Caritas parrocchiali e vicariali, promuovendo centri di ascolto, formando tanti volontari. Ha saputo interagire, mediante i suoi operatori, anche con le varie Istituzioni, come con i diversi responsabili civili, in un clima di dialogo, schietto e sincero, alla ricerca della promozione del bene comune e delle singole persone bisognose di cure e di attenzione”. “Nel caso delle emergenze, come in questi giorni in Emilia-Romagna, sono tanti i volontari che lodevolmente sanno impegnarsi e con notevole generosità”, ha concluso il cardinale: “La carità cristiana, tuttavia, si differenzia, perché va al di là delle emergenze, si prodiga anche quando si spengono i riflettori e le cronache ricordano altro e cambiano decisamente argomento”.

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