“Con rara umanità” è il titolo del volume realizzato dalla diocesi di Padova che offre una rilettura e restituzione del progetto “La carità nel tempo della fragilità”. Ossia quell’orizzonte pastorale che la Chiesa di Padova ha promosso nel tempo della pandemia per venire incontro alle conseguenze del lockdown, ma anche per promuovere la carità come elemento proprio e costitutivo della comunità cristiana. Il volume verrà presentato sabato 27 maggio, nel cinema teatro Aurora di Campodarsego (Pd) durante un incontro che inizierà alle 9.30.
Dopo i saluti di alcuni rappresentanti istituzionali, del Csv di Padova e Rovigo e del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, il racconto di alcune esperienze e una tavola rotonda con i sociologi Davide Girardi e Claudia Andreatta, Lorenzo Rampon, direttore Caritas Padova, e il sociologo Luigi Gui. Dopo l’intervento del vicario per la pastorale don Leopoldo Voltan le conclusioni del vescovo.
Il volume, che vede la prefazione di don Marco Pagniello, direttore Caritas italiana, e un contributo di Massimo Monzio Compagnoni, responsabile Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, ripercorre il progetto, il percorso fatto da 263 parrocchie, la tipologie di aiuti attuati con i fondi messi a disposizione dalla diocesi di Padova, grazie al contributo straordinario dell’8xmille del Sostegno destinato all’emergenza per la pandemia.
La Chiesa di Padova, infatti, aveva ricevuto due milioni di euro (per la precisione 2.072.235,92) dei 156 milioni complessivi, derivanti dall’8xmille, che la Cei aveva stanziato e distribuito in modo proporzionale a tutte le diocesi italiane, come aiuto straordinario per sostenere persone e famiglie in situazione di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazione di difficoltà. Con queste risorse ha costituito due fondi di un milione di euro circa ciascuno, il primo per sostenere e alimentare il Sostegno sociale parrocchiale, attivato dalle parrocchie che vi aderivano, e il secondo per aiutare le comunità e gli enti più in difficoltà a seguito l’emergenza Covid.