Nella domenica di Pentecoste, celebriamo il momento nel quale lo Spirito Santo scende sugli apostoli riuniti nel cenacolo insieme con Maria, “come potenza dell’amore di Dio che viene a dare fiamma di vita, calore, energia nuova alla comunità del Cristo Risorto”. È il momento di passaggio ad una rinnovata creazione, dice il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, nel commentare il Vangelo di domenica 28 maggio, “ad una rinnovata partecipazione dell’umanità alla vita di figli di Dio”. In questa Pasqua avviene il prodigio grande: “Nell’annunziare che Gesù è risorto, i discepoli parlano all’umanità intera e in tutte le lingue possibili”. Quando si annunziano le opere di Dio, continua il vescovo di Aversa, “si abbattono tutte le barriere e l’umanità si riscopre partecipe dell’unica sua vocazione: spezzare il pane, condividere la ricchezza del bene”. Nel presentarsi in mezzo ai suoi discepoli, Gesù affida a loro la più grande opera di Dio, ovvero “quel perdono che non è dimenticanza del peccato, ma è riconciliazione per una rinascita di vita nuova. Questo è ciò che siamo chiamati a vivere: che lo Spirito Santo infonda in noi la potenza della sua misericordia, perché con questa forza possiamo diffondere in tutta l’umanità tutto ciò che è vita e dono di Dio”.