“Il consumismo rapace, alimentato da cuori egoisti, sta stravolgendo il ciclo dell’acqua del pianeta”. È la constatazione di Papa Francesco, nel Messaggio in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, che si celebra il 1° settembre 2023, vedendo gli effetti della “guerra al creato” in tanti fiumi che si stanno prosciugando. “L’uso sfrenato di combustibili fossili e l’abbattimento delle foreste stanno creando un innalzamento delle temperature e provocando gravi siccità – ha evidenziato il Pontefice nel Messaggio, diffuso oggi -. Spaventose carenze idriche affliggono sempre più le nostre abitazioni, dalle piccole comunità rurali alle grandi metropoli. Inoltre, industrie predatorie stanno esaurendo e inquinando le nostre fonti di acqua potabile con pratiche estreme come la fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas, i progetti di mega-estrazione incontrollata e l’allevamento intensivo di animali”. “‘Sorella acqua’, come la chiama San Francesco, viene saccheggiata e trasformata in ‘merce soggetta alle leggi del mercato’”, dice il Santo Padre, richiamando l’enciclica Laudato si’, al n. 30.
Ricordando che “il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Ipcc) afferma che un’azione urgente per il clima può garantirci di non perdere l’occasione di creare un mondo più sostenibile e giusto”, il Papa afferma: “Possiamo, dobbiamo evitare che si verifichino le conseguenze peggiori. ‘È molto quello che si può fare!’, se, come tanti ruscelli e torrenti, alla fine insieme confluiamo in un fiume potente per irrigare la vita del nostro meraviglioso pianeta e della nostra famiglia umana per le generazioni a venire. Uniamo le nostre mani e compiamo passi coraggiosi affinché la giustizia e la pace scorrano in tutta la Terra”.
Ma “come possiamo contribuire al fiume potente della giustizia e della pace in questo Tempo del Creato? Cosa possiamo fare noi, soprattutto come Chiese cristiane, per risanare la nostra casa comune in modo che torni a pullulare di vita?”. “Dobbiamo decidere di trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società”, la risposta fornita da Francesco.