I vescovi della Bolivia hanno annunciato ieri, nel corso di una conferenza stampa, la creazione di una Commissione nazionale di ascolto e di una Commissione nazionale d’inchiesta per determinare le responsabilità e rendere visibile ciò che è accaduto nei casi di abuso sessuale. Allo stesso tempo, si impegnano a lavorare per prevenire e dare alle famiglie la certezza che i bambini e i giovani siano al sicuro negli ambienti della Chiesa. In relazione alla visita, in questi giorni di mons. Jordi Bertomeu Farnós, officiale del Dicastero per la Dottrina della Fede e specialista in questioni di abusi sessuali, i vescovi della Bolivia hanno rilasciato un comunicato pubblico letto dal segretario generale della Conferenza episcopale boliviana (Ceb), mons. Giovani Arana, che era accompagnato da María Beysabel Espinoza, responsabile della Pastorale familiare della Ceb.
Nel comunicato, i vescovi si rivolgono alle vittime, alle loro famiglie e alla comunità ecclesiale, riconoscendo che, invece di ricevere la protezione e l’assistenza che meritavano, “hanno trovato una Chiesa sorda alla loro sofferenza”. I vescovi della Bolivia hanno sottolineato che l’abuso sessuale va contro l’essenza stessa della Chiesa, che dovrebbe unirsi al crocifisso per portare conforto ai più vulnerabili della società. I vescovi si impegnano a fare tutto il possibile per accompagnare e cercare di riparare le vittime, con il supporto di professionisti specializzati. I presuli riconoscono che gli sforzi compiuti finora, comunque notevoli, soprattutto nel campo della prevenzione e nella creazione di rigidi protocolli, “sono insufficienti”. Per questo motivo, hanno deciso di creare una Commissione nazionale di ascolto e una Commissione nazionale d’inchiesta, il cui obiettivo sarà quello di “determinare le responsabilità e rendere più visibile quanto accaduto”. Allo stesso tempo, lavoreranno sulla prevenzione per garantire la sicurezza dei bambini e dei giovani negli spazi della Chiesa. Inoltre, si impegnano a comunicare in modo trasparente all’opinione pubblica i progressi compiuti. I vescovi ribadiscono il loro impegno nei confronti della Procura, della Polizia e della Magistratura, a collaborare con le indagini che vengono svolte per chiarire i fatti e per un’amministrazione trasparente della giustizia.