Per i vescovi italiani, occorre offrire risposte concrete alle istanze evidenziate dalla comunità, dando ulteriore spazio all’ascolto e recuperando lo stretto legame tra ecumenismo e sinodalità. Lo riferisce il comunicato finale della 77ª Assemblea generale della Cei conclusasi oggi in Vaticano. “Non c’è infatti bisogno di un’altra Chiesa, ma – viene spiegato – di una Chiesa diversa, desiderosa di ascoltare piuttosto che di farsi ascoltare, capace di farsi presente nei luoghi ineludibili della povertà, dove manca la pace, dove la gente vive”. Del resto, il dinamismo dei giovani e il fenomeno migratorio ricordano alla Chiesa l’urgenza di mettersi in cammino, sempre in ascolto dello Spirito e della realtà che dettano i temi di un’agenda da cui non si può prescindere: la sinodalità – è stato sottolineato – non è un contributo alla neutralità. Attraverso il lavoro dei gruppi sinodali e raccogliendo quanto emerso nel biennio, l’Assemblea generale ha individuato alcune piste fondamentali per il discernimento operativo: la missione nello stile della prossimità; il linguaggio dell’annuncio, della liturgia e della comunicazione; la formazione e l’iniziazione alla vita cristiana; la corresponsabilità nella guida delle comunità; la revisione e la valorizzazione delle strutture. L’approfondimento continuerà, nell’immediato, nell’assemblea nazionale dei referenti diocesani, in programma a Roma il 25 e 26 maggio.