Assemblea Cei: card. Zuppi, non siamo “funzionari anonimi”, ma “un popolo grande, che accoglie tutte le etnie”

“Essere qui, al termine di quasi due anni di Cammino sinodale, è una grande emozione che ci sintonizza di nuovo con i fratelli e le sorelle e con questa Madre Chiesa che tutti ci accoglie e continua a generarci a figli”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della Messa presieduta nella basilica di San Pietro nella giornata di chiusura dell’Assemblea dei vescovi italiani. “Come i due di Emmaus anche noi troviamo Pietro che conferma la nostra fede.”, ha proseguito il cardinale: “Troviamo un popolo grande, che accoglie tutte le etnie perché popolo santo di Dio. Un popolo ma sempre una famiglia che ci chiede di vivere con lo stile e i sentimenti della famiglia, non da funzionari anonimi, anche zelanti ma con il cuore e gli affetti da un’altra parte o interessati solo a quello che li riguarda direttamente, e in famiglia non funziona così”. “Questa è la casa di un Padre che ricorda sempre che tutto quello che è suo è nostro, e anche viceversa, che tutto ciò che hai diventa davvero nostro proprio perché insieme”, l’affresco di Zuppi, secondo il quale “solo un cuore largo e cattolico ci aiuta da misure avare e paurose e a scoprire e riscoprire il mondo senza confini. Il mondo inizia sempre da ogni persona, da quella persona, da quell’incontro, scoprendola nella sua grandezza e unicità, amandola perché non è un’isola e perché non lo sia. Quanto c’è bisogno di amore gratuito, vero e non virtuale, di legami umani e affettivi! È il legame che ci ha unito e ci unisce ai ‘tutti’ per i quali Gesù spezza il suo pane”.

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