Medici senza frontiere (Msf) condanna oggi “le inaccettabili aggressioni contro il suo personale e i violenti saccheggi e le occupazioni armate delle sue strutture mediche o di quelle che supporta in Sudan. Lo staff e i pazienti subiscono ripetutamente l’azione violenta dei gruppi armati che sottraggono medicinali, forniture mediche e veicoli. Questo inaccettabile disprezzo dei principi umanitari e del diritto internazionale umanitario ostacola la capacità di Msf di fornire assistenza sanitaria alla popolazione, in un momento in cui c’è un disperato bisogno di aiuto”. Msf opera in dieci Stati del Sudan e sta cercando di incrementare le sue attività da quando sono scoppiati, il 15 aprile scorso, gli intensi combattimenti tra l’esercito sudanese e le Forze di supporto rapido, ma incursioni, saccheggi e occupazioni armate delle sue strutture, oltre alle sfide amministrative e logistiche, rappresentano un ostacolo enorme. Msf chiede a tutte le parti in conflitto di “garantire la sicurezza del personale medico e delle strutture sanitarie, di consentire il passaggio sicuro delle ambulanze e di chi cerca assistenza, di facilitare l’accesso e la circolazione degli operatori delle organizzazioni umanitarie e delle forniture mediche”. Nonostante il 20 maggio sia stato annunciato un cessate il fuoco tra le parti in conflitto, “questo tipo di intese, anche in precedenza, non sono state mai osservate”.
“Stiamo assistendo a una violazione sistematica dei principi umanitari. Lo spazio umanitario per operare si sta riducendo ad un livello raramente mai visto prima”, afferma Francesca Arcidiacono, capomissione di Msf in Sudan. “Dopo il saccheggio di uno dei nostri magazzini a Khartoum, i frigoriferi sono stati staccati e i farmaci sono stati gettati via. L’intera catena del freddo è andata in tilt: i medicinali non sono più utilizzabili per curare i pazienti. Siamo scossi e sconvolti da questi attacchi deplorevoli. Le persone sono in condizioni disperate, queste azioni violente rendono davvero difficile il lavoro degli operatori sanitari. Tutto questo è semplicemente assurdo”. Dall’inizio del conflitto ci sono stati almeno una decina di incidenti, tra saccheggi e furti, che hanno colpito le strutture di Msf Sudan. Al 22 maggio l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha registrato 138 attacchi a strutture sanitarie dall’inizio del conflitto.