“Quando il presidente della Cei, rilanciando le posizioni già assunte da Caritas, denuncia l’assenza di politiche per il lavoro davvero di prospettiva, capaci di contrastare precarietà e lavoro povero, indirizza alla politica un richiamo nel quale, da organizzazione di lavoratori, ci riconosciamo pienamente. Posizioni analoghe abbiamo più volte espresso”. Così il presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), Antonio Di Matteo, commenta quanto affermato questa mattina dal presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, che l’introduzione alla 77ª Assemblea generale dei vescovi italiani ha dedicato passaggi rilevanti all’emergenza lavoro.
“Confidiamo che il Governo e tutte le forze politiche sappiano mettere mano a riforme strutturali che tengano insieme il necessario dinamismo del mercato e le garanzie per chi lavora”, sottolinea Di Matteo, il quale, pur apprezzando il fatto che “dal Governo sono arrivati dei segnali”, concorda con il presidente della Cei sul fatto che “il decreto lavoro prevede strategie di detassazione che, seppur lodevoli, non sono configurabili come una politica dei redditi o di contrasto alla povertà. Senza dimenticare che il decreto prefigura un aumento della durata e dell’applicabilità dei contratti a tempo determinato, nonché l’ampliamento dell’utilizzo dei voucher”. Misure, queste ultime, conclude il presidente di Mcl, “necessariamente da circoscrivere nell’applicazione”.