Una nuova procedura per diventare insegnante di religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado presenti nella Diocesi di Latina, basata su esami e colloqui anche con gli psicologi. La stabilisce – informa la diocesi – il decreto firmato nei giorni scorsi dal vescovo Mariano Crociata con cui promulga la “Procedura e i requisiti per il riconoscimento dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica”, entrata subito in vigore. Sono previste tre fasi propedeutiche. La prima è l’esame scritto ma la vera novità assoluta, almeno nel Lazio, è la seconda fase che consiste in una consulenza psicologica. Al candidato, spiega la procedura, viene richiesto di partecipare ad un breve percorso di consulenza psicologica compiuto dagli psicologi operanti presso il Consultorio familiare diocesano “Crescere insieme”. “Tale percorso – spiega a diocesi – è finalizzato alla messa a fuoco del profilo psicologico del candidato per individuare le risorse e gli eventuali punti di vulnerabilità che possono avere delle implicazioni nella copertura dell’incarico per cui viene presentata la candidatura”. Il percorso è basato su tre colloqui ed il costo (fissato a 200 euro) è a carico del candidato. La terza e ultima fase, all’esito positivo della consulenza psicologica, è quella del colloquio personale del candidato con il vescovo o con la Commissione dell’Ufficio per la pastorale scolastica e universitaria e per l’Insegnamento della religione cattolica. L’obiettivo della nuova procedura è spiegato dallo stesso direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica e universitaria e per l’Insegnamento della religione cattolica, don Nello Zimbardi: “Il nostro ufficio è da due anni che sta lavorando alla stesura di questa procedura. Noi riteniamo sia utile perché permette di avere insegnanti di religione che siano all’altezza dei tempi e che sappiano riconoscere i propri punti di forza e di debolezza; ciò significa metterli nella condizione giusta per esprimersi al meglio e di lavorare allo stesso tempo con sé stessi per migliorarsi nelle aree di debolezza. Possiamo dire che con questo decreto vogliamo valorizzare la persona dell’insegnante di religione”.