“Ripensare l’annuncio cristiano, a cominciare dalle proposte della catechesi, dei sacramenti, della pastorale dei ragazzi, l’ambito della formazione, da quella iniziale dei seminaristi a quella permanente dei presbiteri, nonché dei laici in generale, dei futuri insegnanti di religione, e così via”. È l’obiettivo della Chiesa italiana, nelle parole del cardiale presidente, Matteo Zuppi, che al termine dell’introduzione ai lavori dell’Assemblea dei vescovi italiani, in corso in Vaticano fino al 25 maggio ha auspicato di “ripensare più in grande la formazione dei laici, valorizzando il potenziale già esistente nelle istituzioni di Teologia e Scienze Religiose, avviando percorsi di ricerca sulle grandi questioni, potenziando la formazione permanente in ogni fase della vita per rendere semplice l’ascolto del Vangelo e andando incontro a tanti che lo cercano”. “Non si tratta di chiedere ai laici qualcosa in più nelle nostre istituzioni, pur cosa buona, ma di portare questo spirito negli ambienti e nelle situazioni dove solo loro sono”, ha spiegato. Quanto all’accorpamento delle diocesi, Zuppi lo ha definito “una sfida per il futuro ma anche un’opportunità per ripensare nuove forme di prossimità, in ascolto delle fatiche che questo processo può portare al popolo di Dio e anche al nostro stesso ministero”. Un altro ambito di costruzione del futuro – ha annunciato il presidente – riguarda la Cei intesa come struttura composta da Uffici, Servizi e Organismi a servizio dei Vescovi e delle realtà diocesane che sono in Italia, “per quella conversione missionaria auspicata Papa Francesco nell’Evangelii gaudium e a fondamento delle riforme della Curia Romana (Praedicate Evangelium) e del Vicariato di Roma (In Ecclesiarum Communione)”.