Papa Francesco: “c’è tanto bisogno oggi di prendersi cura delle vocazioni”

(Foto Vatican Media/SIR)

“C’è tanto bisogno anche oggi di questo: prendersi cura delle vocazioni”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i partecipanti al pellegrinaggio della Famiglia Vocazionista, a un anno dalla canonizzazione di San Giustino Maria Russolillo, apostolo delle vocazioni e fondatore della vostra Famiglia Vocazionista. “Prendetevi cura delle vocazioni: seminare, preparare, fare crescere accompagnare”, l’invito a braccio. “La preghiera, l’annuncio, la missione”, i tre sentieri additati da Francesco ai presenti. “Io prego per le vocazioni?”, la domanda suggerita ancora a braccio. “Il primato non è delle nostre opere, delle nostre strutture e delle nostre organizzazioni, ma è della preghiera”, il monito: “Perché quando entriamo nello spirito della contemplazione e dell’adorazione, il Signore ci trasforma e noi possiamo essere un riflesso dell’amore del Padre per coloro che incontriamo lungo il cammino, essere persone nuove, luminose, accoglienti, gioiose”. “Quando diventiamo così, offriamo il primo servizio alle vocazioni, perché quelli che incontriamo, in particolare i giovani, vengono attratti dal nostro modo di essere e dalla scelta di vita che abbiamo fatto”, ha garantito il Papa: “possono scorgere la luce di Dio riflessa sui nostri volti, la sua tenerezza e il suo amore nei nostri gesti, la sua gioia nel cuore di chi si è donato e donata interamente a lui”. “Le vocazioni, soprattutto quelle di speciale consacrazione, nascono spesso così, a contatto con qualche sacerdote o qualche religiosa che mostrano una bella umanità, una pace del cuore, una gioia invincibile, un tratto amorevole e accogliente”, l’analisi di Francesco: “Ed è la preghiera che ci fa diventare così. Non trascuriamola!”. “Pregare per le vocazioni, intensamente”, la consegna ancora a braccio.

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