“Il nostro Paese vive ancora una grave emergenza per il lavoro rispetto ad altri Paesi europei. Migliora il Pil ma non è sufficiente per tranquillizzarci. Vi è ancora mancanza di lavoro, esistono molti contratti precari, sono molto diffusi i salari bassi che creano il cosiddetto ‘lavoro povero’ dei sottopagati. E contemporaneamente si assiste ad una crescita delle disuguaglianze anche nelle retribuzioni. Non si guarda con lungimiranza neppure all’opportunità e alla necessità di includere quanti approdano in Europa in cerca di speranza. Essi sono tuttalpiù considerati come braccia da impiegare”. Lo ha evidenziato il vescovo di Mantova, mons. Marco Busca, in un messaggio per la Festa dei lavoratori, pronunciato in visita al distretto della calza.
Ricordando che “circa un quarto della popolazione giovanile del nostro Paese non trova lavoro”, il presule ha invitato a prendere “sul serio le aspirazioni dei giovani, le loro critiche all’esistente e i loro progetti di futuro. Le nostre comunità cristiane devono caratterizzarsi come luoghi di incontro e di ascolto, soprattutto dei giovani e delle loro aspirazioni, dei loro sogni, come anche delle difficoltà che essi incontrano e affrontano”.
Secondo il vescovo, “occorre una maggiore sinergia generazionale. Mentre celebriamo il primo maggio, chiediamoci cosa manca alla nostra politica e forse anche alla nostra comunità ecclesiale per far sì che si edifichi un ‘Paese per giovani’ e una ‘Chiesa a misura di giovani’, o perlomeno una società dove essi siano protagonisti non solo di consumi, ma anche di creazione di sviluppo; e una comunità ecclesiale che guarda i giovani non solo come destinatari delle proposte degli adulti, ma come i ‘traghettatori’ che remano insieme agli adulti verso forme rinnovate di Chiesa”.
In questa festa del lavoro “facciamo sentire la nostra voce per sollecitare la politica nazionale e quella territoriale a favorire l’occupazione giovanile e le politiche sociali, a dare energia a una speranza di futuro mantovano ai nostri giovani mantovani! Ai giovani che aspirano a un progetto di vita e di lavoro all’estero sia riconosciuta questa possibilità; ma ai giovani mantovani che sognano di restare nel loro territorio e arricchirlo del loro contributo assicuriamo, con tutto il nostro impegno, questa possibilità di futuro”.
La soluzione a tanti problemi attuali “si troverà solo se favoriamo le sinergie, se ci mettiamo insieme. Puntiamo a sviluppare un’alleanza indispensabile tra l’economia, la finanza, la politica, la scuola, lo sport e la cultura per costruire reti di accompagnamento per i giovani”. E, ancora, “puntiamo decisamente a realizzare una formazione professionale efficace” e “facciamo sì che il rapporto scuola-lavoro sia un’esperienza positiva nelle relazioni tra i giovani e i responsabili aziendali e che sia garantita anche negli aspetti della sua sicurezza e salute”. Ma soprattutto “ascoltiamo questi giovani, talvolta sfiduciati”; “offriamoci come compagni di viaggio, facciamoci prossimi e incontriamoli”. Mons. Busca conclude: “Troviamo il modo ed il tempo per sognare insieme a loro un’economia di pace e non di guerra; un’economia solidale che si prende cura del creato, a servizio della dignità di ogni persona, della famiglia e della vita, un’economia che sa prendersi cura di tutti e non lascia indietro nessuno. Favoriamo in particolare le esperienze di cooperazione e di giovane imprenditorialità”.