Si svolgerà a Roma sabato 20 maggio, alle 9.30, al cinema Intrastevere (vicolo Moroni 3) il primo dei “Dialoghi sulla giustizia” promosso da SEAC – Coordinamento nazionale enti e associazioni di volontariato penitenziario. Un ciclo di incontri articolato in diverse città per sensibilizzare cittadinanza e comunità dei fedeli sulla centralità della condizione penale nelle relazioni sociali. Ci si confronterà su quale significato dare al senso di umanità indicato dall’articolo 27 della Costituzione (“le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità”), quali interrogativi esso ponga alle coscienze dei cittadini e del legislatore, quali stimoli nuovi provengano da una Chiesa attenta fin dalle origini alla condizione dei carcerati (Ebrei 13,3 “ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere”). Tra domande antiche e risposte urgenti alla luce del Vangelo e della Costituzione i volontari saranno stimolati dalle riflessioni di padre Francesco Occhetta (teologo, studioso di diritto, docente università Gregoriana), Daniela de Robert (Collegio dell’autorità garante detenuti e persone private della libertà personale), Antonella Patrizia Mazzei (magistrata con lunga esperienza nel processo penale). “Ricominciamo dal senso di umanità nelle pene – commentano Carlo Condorelli e padre Vittorio Trani, presidente e assistente ecclesiastico di SEAC – perché avvertiamo urgente trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, il patrimonio di valori e buone pratiche maturato in oltre mezzo secolo di volontariato. Aprendosi alla ricerca di nuovi approcci e stili di servizio a fronte degli orientamenti della recente riforma Cartabia. Bisogna evitare – concludono – che prevalga ‘una lettura di pancia’ della condizione penale”.