“La strada della ripresa è ancora lunga e le famiglie necessitano del nostro supporto continuativo”. Lo ha dichiarato Catherine Russell, direttore generale dell’Unicef, a 100 giorni dai terremoti che hanno colpito Turchia e Siria. “Le conseguenze di lungo termine, compresa la crescita dei prezzi del cibo e dell’energia insieme alla perdita di mezzi di sussistenza e accesso a servizi spingerà centinaia di migliaia di bambini in una povertà più profonda”, ha proseguito, avvertendo che “se non si dà priorità all’assistenza finanziaria e ai servizi essenziali per questi bambini e queste famiglie come parte del piano di recupero immediato e a lungo termine, i bambini rimarranno a maggior rischio di sfruttamento e abuso”.
In una nota, l’Unicef invita la comunità internazionale a “dare priorità a una ripresa rapida incentrata sui bambini e a garantire che i bisogni dei bambini siano soddisfatti nell’ambito degli stanziamenti. È necessario investire negli sforzi di recupero, ponendo l’accento sulla ricostruzione di sistemi migliori, più resilienti e più inclusivi per i più emarginati”.
“Dopo il terremoto, l’Unicef – prosegue la nota – ha lavorato senza sosta per aumentare l’assistenza immediata alle comunità colpite, valutando l’impatto del disastro e sostenendo la riabilitazione delle infrastrutture danneggiate e il ripristino dei servizi di base. Tuttavia, è necessario un maggiore sostegno per affrontare la crisi in corso”. “Per proteggere i diritti dei bambini e prevenire ulteriori deprivazioni, l’Unicef chiede finanziamenti continuativi nelle aree principali, fra cui l’assistenza in denaro per le famiglie, l’accesso all’istruzione di qualità e accesso a supporto psicosociale. Questi investimenti – viene spiegato – aiuteranno le famiglie a uscire dalla povertà e prevenire le conseguenze negative come matrimoni precoci e lavoro minorile. Finanziamenti sostenuti per i programmi di salute, nutrizione, acqua e servizi igienici e sanitari sono fondamentali per assicurare la salute e il benessere dei bambini e ridurre il rischio di epidemie”
Per rispondere alle esigenze di vita di quasi 3 milioni di bambini colpiti dal terremoto in Siria, l’Unicef chiede 172,7 milioni di dollari per attuare il suo Piano di risposta immediata al terremoto. Ad oggi sono stati ricevuti 78,1 milioni di dollari. In Turchia, l’Unicef ha ancora bisogno di oltre 85,4 milioni di dollari su un appello di 196 milioni per fornire i servizi necessari ai bambini che ne hanno bisogno.