A Faenza una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII ha il piano terra completamente allagato. “Siamo otto persone, di cui tre con gravi disabilità – spiega Giovanni Belosi, il responsabile –. Siamo ancora in attesa di essere evacuati. Sappiamo che i soccorritori stanno facendo il massimo, ma le richieste sono tantissime”.
Anche la comunità terapeutica di Albareto, vicino a Faenza, è sott’acqua. I 13 ragazzi ospiti sono al primo piano in attesa di essere evacuati. “Ieri sera siamo andati a letto con la paura ma è stato durante la notte che l’incubo è diventato realtà – racconta Andrea Negri, responsabile della struttura –. Al piano terra è andato tutto completamente distrutto, il frigorifero galleggia in un metro d’acqua, le auto e i pulmini sono sommersi”.
Le situazioni sono tantissime. Il Villaggio della gioia a Forlì ha l’acqua che è a pochi metri dalle case. La Capanna di Betlemme di Forlì, casa di accoglienza per senza fissa dimora, ha tutta l’acqua intorno. Alcune case per profughi nell’Appennino sono completamente isolate a causa delle frane. La luce manca in tantissime delle nostre strutture da ieri sera. La comunità terapeutica di Bagnile nel Cesenate è irraggiungibile perché è divenuta come un’isola in mezzo a un grande lago.
Una casa famiglia di Rimini di 15 persone ha visto tutto il piano terra allagarsi ed è stata evacuata; sono stati tutti accolti in un’altra struttura della Papa Giovanni, la Colonia Stella Maris: Gianni Cavalli, con la moglie Rosa, una figlia, i volontari e 9 persone accolte, disabili psichici, si sono dovuti allontanare dalla via Tolemaide allagata. “Ci sta aiutando anche un ragazzo che tempo fa aveva finito di scontare la pena in una casa per le alternative al carcere, con cui eravamo rimasti in contatto”, racconta.
Il centro lavorativo e socio-occupazionale della cooperativa La Fraternità a Poggio Torriana (Rn), ha subito danni.