“Durante le discussioni sulla riforma del diritto Ue in materia di asilo, si sta negoziando ciò che in realtà è fuori discussione: la promessa che le persone in fuga debbano trovare lì protezione non appena mettono piede nell’Ue. Vediamo con crescente preoccupazione che molti sono disposti a indebolire questo principio fondamentale”. Lo ha affermato Steffen Feldmann, membro del consiglio della Caritas tedesca per gli affari internazionali, in occasione della pubblicazione di un appello di oltre 50 organizzazioni al governo federale: nell’appello si chiede al governo federale di non scendere a compromessi a scapito della protezione dei rifugiati. La posizione negoziale tedesca pubblicata a fine aprile “segnala una preoccupante disponibilità ad assecondare la progressiva svalutazione dei diritti fondamentali”. “Le attuali proposte di riforma non solo scuotono le fondamenta dello stato di diritto, ma aggraveranno anche i problemi esistenti nel sistema europeo di asilo”, afferma l’appello, che evidenzia come il disfunzionale sistema di asilo dell’Ue basato sull’Accordo di Dublino, in cui gli Stati alle frontiere esterne dell’Ue sono i principali responsabili dello svolgimento delle procedure di asilo e sono quindi sovraccaricati, non deve essere rilanciato ma piuttosto abbandonato. “Questo sistema sta già portando migliaia di persone a essere detenute in condizioni degradanti in campi senza prospettive”, come nelle isole greche. “Il principio guida per le decisioni politiche deve essere sempre il trattamento umano di coloro che cercano protezione”, sottolinea Feldmann.