A 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, “La Civiltà Cattolica” pubblica una monografia dedicata all’autore de” I Promessi Sposi”: una celebrazione della grandezza del poeta, ma anche del suo particolare legame con la rivista dei gesuiti. Manzoni morì la sera del 22 maggio 1873, e la sua morte ebbe vasta eco sulla stampa nazionale ed estera, tale era la fama già in vita del poeta lombardo, anche fuori dei confini della penisola. Tuttavia, il fascicolo de “La Civiltà Cattolica” immediatamente successivo all’evento non riportò la notizia o quasi. Se ne trova solo un accenno – nove righe, 97 parole in tutto – in un pezzo che tratta delle morti illustri tra i “protagonisti della rivoluzione”. Nel medesimo articolo, per inciso, vengono concesse oltre 45 righe a Urbano Rattazzi. “Il tono di queste poche parole su Manzoni è vagamente sarcastico, e comunque per nulla mesto e luttuoso”, fanno notare i gesuiti in un comunicato: “Era il tono che caratterizzava la polemica aperta da tempo dai gesuiti de La Civiltà Cattolica contro i liberali e i sostenitori dell’Unità d’Italia. Il pregiudizio verso il poeta si perpetuò praticamente fino agli anni Venti del Novecento”. Anche Papa Francesco ama Manzoni e, proprio nella sua prima intervista concessa al direttore della rivista nel 2013, disse: “Ho letto il libro I Promessi Sposi tre volte e ce l’ho adesso sul tavolo per rileggerlo. Manzoni mi ha dato tanto”.