“Lo Spirito Santo, cioè, non ci lascia soli mai, sta vicino a noi, come un avvocato che assiste l’imputato stando al suo fianco. E ci suggerisce come difenderci di fronte a chi ci accusa”. Lo ha detto il Papa, durante il Regina Caeli di ieri, in cui ha ricordato che “il grande accusatore è sempre il diavolo, che ti mette dentro i peccati, la voglia di peccato, la malvagità”. “Lo Spirito Santo vuole stare con noi: non è un ospite di passaggio che viene a farci una visita di cortesia”, ha precisato Francesco: “È un compagno di vita, una presenza stabile, è Spirito e desidera dimorare nel nostro spirito. È paziente e sta con noi anche quando cadiamo. Rimane perché ci ama davvero: non fa finta di volerci bene per poi lasciarci soli nelle difficoltà. No, è leale, è trasparente, è autentico. Anzi, se ci troviamo nella prova, lo Spirito Santo ci consola, portandoci il perdono e la forza di Dio. E quando ci mette di fronte ai nostri sbagli e ci corregge, lo fa con gentilezza: nella sua voce che parla al cuore ci sono sempre il timbro della tenerezza e il calore dell’amore”. “Quando ci corregge non ci umilia mai e non infonde mai sfiducia; al contrario, ci trasmette la certezza che con Dio ce la possiamo fare, sempre”, ha proseguito il Papa. In quanto avvocato, inoltre, lo Spirito Santo “ci difende di fronte a chi ci accusa: di fronte a noi stessi, quando non ci vogliamo bene e non ci perdoniamo, fino magari a dirci che siamo dei falliti e dei buoni a nulla; di fronte al mondo, che scarta chi non corrisponde ai suoi schemi e ai suoi modelli; di fronte al diavolo, che è per eccellenza l’accusatore e il divisore e fa di tutto per farci sentire incapaci e infelici”. “Se invochiamo lo Spirito, impariamo ad accogliere e ricordare la realtà più importante della vita, che ci protegge dalle accuse del male”, ha concluso Francesco: “E qual è questa realtà più importante della vita? Che siamo figli amati di Dio”.