Questa mattina, alle 11, l’arcivescovo di Pompei, mons. Tommaso Caputo, ha benedetto i locali del Museo diocesano della basilica mariana che ha riaperto al pubblico dopo tre anni di chiusura dovuta al diffondersi della pandemia di Covid-19.
L’esposizione permanente, che era stata temporaneamente chiusa per ottemperare alle misure precauzionali richieste dall’emergenza sanitaria, nel frattempo è stata oggetto di lavori di ristrutturazione, nonché di riordino della collezione in esposizione, ulteriormente arricchita di nuovi oggetti.
“Possiamo dire che è uno spazio santificato – ha detto mons. Caputo, durante la breve cerimonia di benedizione dei locali – dalla Parola di Dio e dalla preghiera. Qui, tutti gli oggetti sono espressione della fede delle persone che mettono in pratica il Vangelo. Sono state aggiunte le chiavi delle città, segno della devozione e dell’affetto popolare degli abitanti che hanno accolto la Missione mariana del Rosario nella loro terra. Agli oggetti già custoditi all’interno del Museo è stato dato un nuovo ordine”.
A contribuire alla realizzazione del nuovo percorso museale e al riallestimento e riordino degli oggetti esposti, il coordinatore del progetto, Felice Ruotolo, coadiuvato da Mariateresa Caiazzo.
“L’arcivescovo ha desiderato tanto questa riapertura – ha dichiarato don Antonio Protano, direttore dell’Ufficio per i beni culturali e l’edilizia di culto, nonché del Museo – che ha beneficiato del sostegno della Conferenza episcopale italiana, ogni anno sempre attenta a dare un contributo per le biblioteche, gli archivi storici e i musei diocesani. Ma qui c’è anche il grande impegno del santuario, che ha voluto dare importanza ai segni di devozione di tanti nostri fratelli”.
Sito al piano interrato, a metà del corridoio est, il Museo è stato istituito nel 1900, ma ristrutturato e ampliato una prima volta nel 1970 e una seconda nel 2000, in occasione del Grande Giubileo. La collezione museale, di tipo storico-artistico, contiene prevalentemente gli ex voto del santuario: argenti, ori, arredi liturgici, vetri, avori, coralli, tavolette, ceramiche, presepi napoletani, armature e altri oggetti di valore, che cominciarono a pervenire a Pompei fin dalle prime fasi della costruzione della chiesa (1876-1887).
Durante questa ulteriore ristrutturazione e risistemazione, le vetrine sono state dotate di didascalie descrittive e pannelli che raccontano il Museo anche attraverso le parole del beato Bartolo Longo, in italiano e inglese.
L’esposizione, che ospita circa duemila manufatti, non esaurisce, tuttavia, il patrimonio storico-artistico e di ex voto del santuario, i cui pezzi di maggior pregio vengono posti in mostra con criterio di rotazione per l’esiguità degli spazi espositivi.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il rettore del santuario, mons. Pasquale Mocerino, e la madre generale delle Suore Domenicane “Figlie del santo Rosario di Pompei”, suor Ermelinda Cuomo.
Gli orari di apertura sono dal lunedì alla domenica, dalle 8 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.30.