Ordinariato militare: 3.500 pellegrini a Lourdes. Mons. Marcianò, “date spazio alla preghiera”

(Foto Omi)

Nell’ambito del 63° pellegrinaggio militare internazionale a Lourdes, iniziato giovedì, stamattina il nutrito gruppo italiano, più 3.500 le presenze, in prevalenza giovani delle scuole e accademie militari, si è ritrovato presso la Grotta di Massabielle dove l’ordinario militare per l’Italia, Santo Marcianò, ha presieduto l’eucarestia. “Mi commuove vedervi in tanti, tantissimi giovani, e si commuove pure la Madonna – ha detto il presule nell’omelia -. Però Maria, proprio perchè siete in tanti e siete giovani, vuole sfidarvi. La sfida che oggi vuole lanciarvi è importante, direi esigente, per quanto riguarda la riflessione, il pensiero, il cuore, la vita stessa. Maria vi chiede: Se Dio esiste chi è? (ve lo siete mai chiesto? domanda Marcianò). Maria continua nella sfida: Se Dio non esiste chi sono io? Chi siamo noi?”. Bisogna, allora, “con tanta serietà porsele queste domande”.
Di qui l’invito a vivere uniti al Padre nella preghiera. Riprendendo, infatti, il tema del pellegrinaggio, che è anche quello del santuario per quest’anno, l’ordinario militare ha ribadito: “Maria ha chiesto che qui si costruisse una cappella; la cappella è prima di tutto un invito a pregare, è segno di preghiera, è il luogo dell’incontro. Prendetevi dei tempi di preghiera nella vostra giornata – ha raccomandato – non vi risulti difficile”. In riferimento, poi, a un vangelino tascabile già fatto distribuire nei mesi scorsi ai militari, ne ha raccomandato la lettura “che ti porta alla conoscenza del Padre”. “Chiediamo al Signore – ha concluso – di rimanere uniti; noi come origine non abbiamo il mondo ma il Padre, ecco l’esigenza di stare con lui nella preghiera. Si comprende perciò l’invito della Vergine a Lourdes ‘dite ai sacerdoti di venire…’”.
Dopo l’omelia si sono ricordati gli anniversari di sacerdozio e matrimonio dei presenti, con il rinnovo delle promesse matrimoniali da parte di una coppia per tutte, il generale capodelegazione Antonio Vittiglio con la moglie. Un saluto particolare mons. Marcianò lo ha rivolto alle guardie svizzere, presenti col comandante. La recita della preghiera per la patria, letta da una giovane militare, ha concluso la funzione.

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