“Il processo è agli sgoccioli”. Lo ha ribadito il presidente del tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone, al termine della 58ª udienza del processo in corso in Vaticano per gli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Al massimo entro giugno sarà terminata la fase dell’ascolto dei testimoni. Oggi – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi nell’Aula polifunzionale dei Musei Vaticani – è stato ascoltato in aula il card. Leonardo Sandri, per un aspetto secondario del procedimento in corso, legato alla firma di una procura a suo tempo conferita a Fabrizio Tirabassi che gli consentiva di riscuotere provvigioni personali sui depositi della Santa Sede presso la banca svizzera Ubs. Sandri ha confermato che la firma era la sua, all’epoca in cui ricopriva l’incarico di Sostituto alla Segreteria di Stato, e che “era una delega ad operare su quei depositi”. “C’era bisogno di un agente della Segreteria di Stato – ha spiegato il cardinale – per poter interagire con la banca. Il procuratore non doveva agire per i propri interessi ma nell’interesse di chi gli aveva dato la delega”. Rispondendo a Pignatone, il porporato ha poi detto di essere venuto a conoscenza “soltanto ora” della clausola relativa ai compensi personali di Tirabassi. Il tribunale ha infine comunicato alle difese dei dieci imputati il termine del 15 maggio per il deposito delle consulenze tecniche in forma informatica e del 22 maggio per le richieste di ulteriori prove istruttorie. La prossima udienza è in programma il 25 maggio, data in cui verrà ascoltato come teste il cardinale Fernando Filoni e sarà convocato ancora una volta don Mario Curzu, direttore della Caritas di Ozieri, che finora non si è mai presentato in aula. Entro maggio, e al massimo giugno, il tribunale vaticano esaurirà l’ascolto dei testimoni.