“Il mercato libero, senza gli indispensabili correttivi, diventa selvaggio e produce situazioni e disuguaglianze sempre più gravi”. A lanciare il grido d’allarme è stato il Papa, nel discorso pronunciato a Roma per la terza edizione degli Stati Generali della Natalità. “Forse mai come in questo tempo, tra guerre, pandemie, spostamenti di massa e crisi climatiche, il futuro pare incerto”, l’analisi di Francesco: “Tutto va veloce e pure le certezze acquisite passano in fretta”. “La velocità che ci circonda accresce la fragilità che ci portiamo dentro”, la denuncia del Papa: “E in questo contesto di incertezza e fragilità, le giovani generazioni sperimentano più di tutti una sensazione di precarietà, per cui il domani sembra una montagna impossibile da scalare. Difficoltà a trovare un lavoro stabile, difficoltà a mantenerlo, case dal costo proibitivo, affitti alle stelle e salari insufficienti sono problemi reali, sono problemi che interpellano la politica”. “Nella crisi non si esce da soli, o siamo tutti o non usciamo, e dalla crisi non si esce uguali, usciremo migliori o peggiori”, ha aggiunto a braccio.