“La recente notizia che un bambino con tre genitori è nato grazie alla sostituzione mitocondriale è profondamente preoccupante e dimostra un’ulteriore passo nella manipolazione tecnologica di una nuova vita con la perdita di una vita umana come parte di questa tecnica”. Con queste parole, contenute in un commento diffuso dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, il vescovo John Sherrington, responsabile del settore vita, è intervenuto sulla questione del bambino nato nel Regno Unito, questa settimana, da tre genitori biologici. Il neonato ha il patrimonio genetico di un uomo, il padre, e di due donne, la prima che ha fornito il Dna principale, quello nucleare, e la seconda che ha ceduto soltanto i mitocondri, corpuscoli che riforniscono l’ovocita di nutrimenti per rimpiazzare quelli difettosi della madre. Si tratta di una tecnica di fecondazione assistita, messa a punto al “Newcastle Fertility Centre”, un centro specializzato in problemi di fertilità del nord del Regno Unito. “La tecnica dipende dalla distruzione di due vite umane che avevano inerenti dignità e diritti per dare vita a un terzo embrione e a una nuova vita. Separa anche il bambino dai genitori biologici. Ci porta in un mondo sconosciuto di ingegneria genetica dove si manipola la linea germinale umana”, ha detto ancora il vescovo John Sherrington. “Il dono della vita, da essere rispettato e trattato con dignità è un mistero che non può essere ridotto alla manipolazione tecnologica”.