Guerra in Ucraina: card. Parolin, “Santa Sede sta cercando di dare pieno contributo per una soluzione politica e diplomatica”

“La pace che si realizza anche attraverso la preghiera e la penitenza. Naturalmente sono necessari sforzi diplomatici. E anche noi, come Santa Sede, sotto la guida di Papa Francesco, stiamo cercando di dare il nostro pieno contributo e di fare ogni sforzo per trovare una soluzione politica e diplomatica a questa crisi, che sta davvero distruggendo un Paese. Ma, allo stesso tempo, non dobbiamo dimenticare le autentiche armi che la Madonna ci ha indicato: pregare e fare penitenza. Pertanto, considero questo un momento opportuno per essere a Fatima”: lo ha detto il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, intervistato dalla testata cattolica portoghese “Renascença”, in occasione della sua visita in Portogallo dove domani, 13 maggio, presiederà il tradizionale Pellegrinaggio di Fatima e la celebrazione della Messa che ricorderà il 6° anniversario della canonizzazione di Giacinta e Francesco Marto, due dei tre pastorelli ai quali è apparsa la Madonna nel 1917. Parlando della guerra tra Ucraina e Russia, il cardinale ha ammesso che “tante volte ci sembra di brancolare nel buio per questo vado a chiedere luce alla Madonna. C’è molta buona volontà, c’è molto impegno, ma non sempre si riescono a trovare modi concreti per realizzare iniziative di pace. Credo che una delle principali esigenze del mondo, anche legata alla guerra, sia di ricostruire un minimo di fiducia tra i Paesi”. Nella sua intervista il Segretario di Stato si sofferma anche sulla prossima Gmg di Lisbona (1-6 agosto), definita “uno strumento di pastorale giovanile molto efficace. Abbiamo fatto un sinodo sui giovani, dove abbiamo cercato di riflettere su quale sia il modo migliore per annunciare il Vangelo ai giovani, e le due parole chiave che sono state individuate dal sinodo sono proprio quella di ascoltarli e accompagnarli; ascolto e accompagnamento dei giovani. Mi sembra che la Giornata Mondiale della Gioventù si inserisca in questa linea e, soprattutto, sia anche per noi un’occasione per vivere insieme una forte esperienza di fede, di cui i giovani hanno tanto bisogno in questo tempo”.

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