“Chiediamo alla classe politica più attenzione al tema della casa, oggi viepiù assillante, soprattutto per coloro che non possono permettersi gli alti affitti del mercato immobiliare che, di fatto, risulta essere oggi anche in fase di stallo”. Lo ha scritto il diacono Emiliano Ricci, direttore della Caritas diocesana di Ivrea, in un appello ai candidati alle elezioni amministrative che si terranno nella città eporediese ma anche a Parella, Quagliuzzo, Salerano e Scarmagno, domenica 14 e lunedì 15 maggio.
“In vista delle imminenti elezioni per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale, vorremmo chiedere a tutti i candidati di impegnarsi per affrontare le tante povertà esistenti”, sottolinea Ricci nel testo pubblicato dal settimanale “il Risveglio popolare”, ricordando che “la Caritas offre in regime sussidiario servizi eminentemente di emergenza come: distribuzione alimenti; mensa e dormitorio per senza fissa dimora; distribuzione indumenti sostegno economico e sanitario; formazione primaria per l’accesso al lavoro; emergenza abitativa temporanea”. Ed è proprio “l’emergenza-casa” quella su cui la Caritas diocesana pone particolare attenzione. “La Caritas eporediese – spiega – da oltre 15 anni offre due tipi di ospitalità: il dormitorio per senzatetto e alloggi per Emergenza abitativa temporanea (Eat). Queste ospitalità sono offerte senza discriminazioni di etnie o religioni con il solo obbligo di possedere documenti personali in regola secondo le normative di legge vigenti”. “L’insorgere della pandemia ci ha costretti a chiudere il dormitorio e bloccare le turnazioni negli alloggi Eat causa i problemi sanitari del momento essendo anche gli Enti preposti impossibilitati a svolgere i servizi previsti. Questa situazione si è protratta fino ad oggi causando la presenza in tutte le nostre strutture abitative di persone da oltre tre anni, senza alcuna possibilità di ricambio anche a fronte di disperate e reiterate richieste esterne”. “La situazione odierna è veramente drammatica”, denuncia Ricci, precisando che “non abbiamo alcun pasto libero e non vi sono a breve prospettive di soluzioni tali da sperare di ritornare, sia pure lentamente, alla gestione di ospitalità in emergenza come in passato con le disponibilità coerenti con i bisogni che emergevano nella società”.
Anche per questo, la Caritas diocesana “chiede alla politica maggiore attenzione verso coloro che vivono ai margini della società, che hanno poca voce in capitolo per far valere i propri diritti; essi sono comunque cittadini a tutto tondo e che per giustizia, anche cristiana, non devono essere dimenticati nella dilagante indifferenza nei loro confronti”. “La qualità della politica – conclude Ricci – si esprime anche dal come vengono affrontati i problemi di coloro che più necessitano di attenzione ed aiuto”.