“Cambiare per il futuro non significa negare i risultati del passato”. “Possiate lavorare insieme, guidati dalla bussola della parola di Dio e valorizzando le vostre molteplici capacità. Possano tutti i cammini che percorrete promuovere la riconciliazione, lasciando alle spalle divisioni e tensioni passate”. “Possiate tracciare insieme i migliori itinerari, per continuare a servire come volto e braccio “amoroso” della Chiesa”. E’ l’augurio formulato questa mattina dal card. Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, rivolgendosi ai partecipanti all’Assemblea Generale di Caritas Internationalis, in corso a Roma. All’Assemblea stanno partecipando circa 400 delegati in rappresentanza delle 162 organizzazioni Caritas presenti nel mondo. Avranno in questi giorni il compito di eleggere il presidente, il segretario generale, il tesoriere, il Consiglio esecutivo e il Consiglio di rappresentanza della Confederazione, che rimarranno in carica fino al 2027. L’elezione avviene dopo che lo scorso novembre, il dicastero guidato dal card. Czerny aveva sottoposto la direzione di Caritas Internationalis (CI) ad un commissariamento temporaneo a seguito della valutazione del suo operato da parte di una commissione indipendente. Nel suo intervento di questa mattina – diffuso alla stampa dallo stesso dicastero – il cardinale ha ripercorso e spiegato cosa ha portato il Santo Padre a compiere questi “passi drastici”. “Sono sicuro che tutti voi ne siete rimasti sorpresi e turbati”, ha ammesso il cardinale precisando subito: “lasciatemi dire cosa NON è stato l’intervento. Non è stato un esame di Caritas Internationalis in generale. Non si trattava di mettere in discussione le ammirevoli e necessarie conquiste di CI o di qualsiasi sua Caritas membro”. “Molto semplicemente, alcune persone che lavorano nel Segretariato Generale si sono lamentate dei problemi sul posto di lavoro”, ha spiegato il cardinale. “Quanti, cosa è stato detto esattamente e da chi… sono dettagli che devo mantenere riservati”. Czerny chiarisce che se si fosse dimostrato che le lamentele iniziali rappresentavano solo l’insoddisfazione di pochi dipendenti, i passi successivi sarebbero stati ben diversi. Le indagini hanno invece evidenziato “modelli di rapporti e processi di lavoro” che mettevano “a rischio le operazioni, il nome e la reputazione, non solo di Caritas Internationalis ma di tutta la Caritas”. “Di conseguenza, dopo aver considerato i risultati della valutazione, il Papa ha apportato modifiche alla leadership”. Ha inoltre commissionato una revisione degli statuti in modo che nuove norme e prassi consentano meglio agli organi competenti della Confederazione di rilevare e risolvere problemi futuri. “La guarigione è iniziata”, ha assicurato Czerny. “Gli statuti sono stati rivisti, il Segretariato è stato in grado di preparare questa Assemblea e CI è pronta a funzionare e servire meglio in futuro”. Riassumendo, il cardinale ha detto: “la nomina di un Amministratore Provvisorio è stato un atto di amore e di cura, non di denuncia, perché la Caritas è vicina al cuore del Papa, della Chiesa, del Dicastero per l’Umanità Integrale Sviluppo. È stata una chiamata necessaria per riparare e mettere a punto un corpo essenziale per tutta la Chiesa”.