Dall’Italia all’Iraq in una vera e propria corsa contro il tempo. Si è appena conclusa la missione chirurgica di Emergenza Sorrisi nella città di Nassiriya dove l’equipe medica, composta da 18 volontari, è riuscita davvero a fare la differenza. In pochi giorni sono state operate 90 persone tra bambini, ragazzi e adulti con un risultato che consentirà a tutti loro di iniziare una nuova vita libera da ogni tipo di stigma e di emarginazione.
La squadra di Emergenza Sorrisi ha svolto 163 screening preoperatori isolando i casi più gravi e che avevano carattere di urgenza. La patologia più frequente riscontrata tra le persone operate è stata quella del distaccamento del palato, ma ci sono stati tantissimi ragazzi che presentavano gravi esiti di ustioni. “Quando si è in missione il tempo sembra non bastare mai, ma la nostra voglia di curare tutti coloro che ne hanno bisogno ci porta a fare l’impossibile. Tanti interventi chirurgici sono stati portati a termine, lavorando senza sosta e senza mai perdere di vista l’obiettivo di regalare un nuovo futuro ai pazienti ed alle loro famiglie, facendo al tempo stesso tanta attività di formazione ultraspecialistica. Ogni paziente per noi è il più importante di tutti e ciò che desideriamo è che ciascuno di loro possa avere il meglio della tecnica chirurgica e dei materiali, che noi portiamo con noi e lasciamo, sempre, negli ospedali in cui lavoriamo. Chi viene operato durante una nostra missione deve avere lo stesso standard qualitativo dei pazienti che vengono trattati nelle strutture di eccellenza italiane. I medici e gli infermieri che partono con noi sono super specialisti, pronti a dare, durante la missione, tutto il meglio e con la massima dedizione possibile. Questa è l’anima di ogni missione: aiutare ed insegnare, donare cure e trasmettere la capacità di cura”, spiega Fabio Massimo Abenavoli, presidente e fondatore di Emergenza Sorrisi.
Questa missione rappresenta la 26° di Emergenza Sorrisi in Iraq, un Paese in cui l’organizzazione è presente da 15 anni e in cui ha restituito il sorriso a ben 2.392 bambini, lavorando in continuità con l’Habobbi Teaching Hospital di Nassyria. L’ospedale, nel tempo, è diventato un punto di riferimento per la chirurgia legata alle malformazioni del volto in tutto il Paese grazie anche alla presenza di Aws Hussona che da anni collabora con Emergenza Sorrisi anche nelle attività di training e formazione dei medici locali. Proprio in questa missione l’equipe medica di Emergenza Sorrisi ha lavorato fianco a fianco con i sanitari del luogo e – ai tavoli operatori – hanno preso parte anche giovani infermiere di Nassiyria e Shahat, una chirurga plastica originaria di Baghdad. “La presenza di Shahat e delle infermiere locali è per noi una testimonianza di tenacia, in un Paese in cui per le donne è più complesso accedere all’istruzione e a una formazione specialistica. Grazie al lavoro di Aws stiamo portando avanti un percorso di formazione per tanti medici. Ed è proprio con loro che abbiamo lavorato allestendo contemporaneamente quattro tavoli operatori, che ci hanno portato a raggiungere l’obiettivo di 90 pazienti operati. Durante gli screening operatori abbiamo visitato due pazienti che, per la gravità della loro patologia, non potevano essere operati in loco. Ci stiamo mobilitando per attivare un ponte di solidarietà, con l’obiettivo di riuscire a portarli, presto, in Italia”, conclude Abenavoli.