“Non entro nelle scelte autonome della politica, perché sono convinto che la politica e i suoi rappresentanti debbano assumersi le proprie responsabilità rispetto a quello che fanno e alle leggi che elaborano”. Mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei, ha risposto in questi termini alle domande dei giornalisti sulle ultime prese di posizioni del governo italiano, con alcuni decreti, sul tema immigrazione. “Di certo – ha proseguito il vescovo, durante la conferenza stampa di presentazione, in sala stampa vaticana, del messaggio del Papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – come cittadino e come vescovo esprimo alcune perplessità su alcune scelte politiche e governative, soprattutto perché credo che la politica deve andare oltre certe appartenenze ideologiche”. “Gli immigrati non sono un problema ma una risorsa, soprattutto in merito alle richieste fatte dal nostro territorio e al bisogno di avere anche risorse umane”, ha detto Savino: “Certe ultime decisioni politiche mi lasciano perplesso, soprattutto riguardo al passaggio al fenomeno migratorio come fenomeno quasi invisibile: stiamo attenti!”. “E’ compito della politica assumere decisioni”, ha spiegato il vicepresidente della Cei: “Rimango molto perplesso sulla protezione speciale e sulla considerazione del fenomeno migratorio come fenomeno emergenziale. Ma è proprio un’emergenza? Non è forse giunta l’ora di rivedere, per esempio, la legge Bossi-Fini? Il Ministro Mantovano si è reso disponibile ad aprire un tavolo di riflessione”. “La politica faccia le sue scelte”, ha concluso Savino; “Noi, come Chiesa, abbiamo il dovere di dire e di manifestare, anche perché siamo accanto a questi nostri fratelli e sorelle. Mettiamo da parte pregiudizi e appartenenze ideologiche e, soprattutto, recuperiamo uno sguardo diverso sui fenomeni migratori e immigratori, come ci insegna il Papa. La sfida non è solo l’accoglienza: l’accoglienza deve portare all’integrazione, che è segno civiltà e democrazia più matura”.