Ecuador: appello dei vescovi mentre il Parlamento mette sotto accusa il presidente Lasso e il Paese vive un’ondata di criminalità

Nel Palazzo, una richiesta di impeachment conto il presidente Guillermo Lasso. Nel Paese, un’ondata di criminalità portata dal rafforzamento di cartelli criminali legati al narcotraffico. Nel mezzo di questa situazione, la Conferenza episcopale dell’Ecuador (Cee) alza nuovamente la propria voce con un comunicato diffuso ieri, in cui denuncia la difficile situazione politica del Paese e invita gli ecuadoriani a promuovere il dialogo per raggiungere un “grande accordo nazionale” per costruire un nuovo Paese.
Il presidente, il liberal-conservatore Guillermo Lasso, è stato chiamato proprio per i prossimi giorni a un processo politico dall’Assemblea nazionale (Parlamento), dopo essere stato accusato dall’opposizione di appropriazione indebita (malversazione). Nel comunicato i vescovi affermano di guardare “con preoccupazione e malcontento” alla situazione del Paese, che da due anni sta affrontando anche una spirale di criminalità. E aggiungono: “Siamo stati lasciati sotto la protezione delle mafie e delle bande criminali”, mentre la politica è “precipitata in uno spettacolo che non fa ridere nessuno”.
Secondo i vescovi, la politica “non deve mai trasformarsi in vendetta, odio, illegalità o irrazionalità, perché allora diventa così sfigurata da tradire la sua ragion d’essere, che è quella di prendersi cura dei più vulnerabili”. Pertanto, la Cee ha esortato le autorità a “rispettare e difendere l’ordine costituito, il giusto processo e la sicurezza giuridica, esercitando la funzione pubblica con i più alti valori morali ed etici”. Da qui, la proposta: “È tempo di un grande accordo nazionale in cui tutti i settori, gruppi e movimenti possano sedersi allo stesso tavolo, mettere da parte rivalità e risentimenti e insieme sognare e costruire un nuovo Ecuador”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori