Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene, dei trattamenti inumani o degradanti (Cpt) del Consiglio d’Europa, ha pubblicato oggi il rapporto della sua visita ad hoc in Bosnia-Erzegovina del settembre 2021, insieme alla risposta delle autorità locali. Il maltrattamento delle persone detenute rimane un problema serio – secondo il Cpt – che richiede un’azione da parte delle autorità della Bosnia-Erzegovina, rilevando la mancanza di reazione efficace alle sue precedenti raccomandazioni. Durante la visita, la delegazione del Cpt ha esaminato il trattamento delle persone private della libertà da parte di varie agenzie di polizia, in particolare nella Federazione di Bosnia ed Erzegovina e l’efficacia delle indagini giudiziarie sulle accuse di maltrattamenti da parte della polizia. La delegazione ha inoltre esaminato il trattamento dei detenuti in custodia cautelare in quattro istituti penitenziari. Come nella precedente visita nel 2019, il Cpt ha ricevuto ancora una volta numerose accuse di maltrattamento fisico di persone detenute da parte di agenti di polizia, in particolare dalla polizia cantonale di Sarajevo. Si tratta principalmente di schiaffi, pugni, calci e colpi con manganelli e calci di armi di servizio inflitti da agenti di polizia a sospetti criminali, al momento del loro arresto o durante l’interrogatorio.
Secondo il Comitato è necessaria un’azione forte delle autorità del Paese balcanico, inclusa anche una dichiarazione formale del più alto livello politico che affermi una politica di tolleranza zero nei confronti della cattiva condotta della polizia, attività di formazione mirate sull’interrogatorio professionale di sospetti criminali e l’introduzione di registrazione elettronica audio-video di tutti gli interrogatori di polizia. In particolare, il Comitato ha notato una mancanza di azione proattiva da parte dei pubblici ministeri nell’uso di misure investigative speciali e un approccio formalistico nella loro comunicazione e cooperazione con la polizia. Il Comitato raccomanda che l’Alto Consiglio giudiziario e il Consiglio dei Pubblici ministeri adottino un’istruzione vincolante sulla metodologia delle indagini nei casi di presunti maltrattamenti da parte della polizia.