“Chi vive nelle montagne e le cura e le mantiene, ha sempre più paura e serve subito un piano di controllo affinché fatti gravi come questo non capitino mai più”. E’ quanto afferma Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, esprimendo cordoglio per il runner morto, a commento dei risultati dei primi rilievi eseguiti presso la sala autoptica che confermerebbero l’aggressione da parte di un orso. Negli ultimi anni – sottolinea Coldiretti – si è registrato un incremento della presenza dell’orso con circa 100 esemplari in Trentino con un aumento anche dell’areale occupato con singoli giovani maschi che sono stati segnalati fino in Piemonte, nelle zone di confine tra Tirolo e Baviera e in Friuli Venezia Giulia, secondo l’ultimo rapporto elaborato dal settore grandi carnivori del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento”. Il caso del runner rappresenta “la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio – denuncia Coldiretti – è ormai al limite considerato che in Trentino in circolazione ci sono anche 26 branchi di lupi o ibridi (erano 17 nel 2020) con intrusioni nelle aziende e allevamenti. Sul territorio trentino il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio per l’incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo. Serve dunque responsabilità nella difesa della popolazione che – conclude Coldiretti – con coraggio continua a presidiare il territori e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado e l’abbandono”.