“In questo mondo irrequieto di nuovo è arrivato il tempo della Pasqua”: comincia così il messaggio di Pasqua dell’arcivescovo di Belgrado mons. Ladislav Nemet. E prosegue: “alla fine di questi quaranta giorni di preparazione anche noi abbiamo fame, abbiamo fame della giustizia del nostro Dio, abbiamo fame della misericordia del nostro Dio, abbiamo fame del perdono del nostro Dio, abbiamo fame dell’amore del nostro Dio”. Tutte cose, che secondo mons. Nemet, “Dio ci dona nel Cristo risorto”. In seguito Nemet si sofferma su ognuno di questi aspetti. “La giustizia di Gesù – spiega mons. Nemet – implica che dobbiamo essere giusti anche verso gli altri”. Riguardo la misericordia il vescovo cita un esempio della sua giovinezza, “quando regnava il terrore comunista nell’ex Jugoslavia, molte persone avevano paura di andare in chiesa regolarmente” e frequentavano solo “la messa di Natale di mezzanotte, e forse la veglia pasquale”. “Come dovremmo guardare queste persone? Sono come i peccatori perché non sono andati in chiesa tutte le domeniche?”, si chiede l’arcivescovo di Belgrado. E risponde che “il buon Dio non lo fa in questo modo. Con la resurrezione di Gesù, Dio ci ha mostrato di essere molto più sensibile e ragionevole di noi”. Parlando dell’amore di Dio, mons. Nemet chiosa che “possiamo essere cattivi, come per esempio tanto male diabolico sta accadendo in Ucraina a causa della guerra, ma anche allora Dio non rinuncia all’uomo, al mondo creato ma ci ama”. “La risurrezione di Gesù – conclude – è costantemente presente nella nostra vita. È presente dove le persone praticano il perdono, dove siamo misericordiosi, dove perdoniamo e dove amiamo”.