“Celebrare la Pasqua significa prendere atto con riconoscenza di una prospettiva di luce e di vita che ci viene offerta e donata: una prospettiva di speranza”. Così il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, nel suo messaggio pasquale alla diocesi. “La speranza è l’ultima a morire, diciamo qualche volta con il proverbio. Tuttavia dobbiamo riconoscere che i motivi di speranza non sono così abbondanti attorno a noi. La prova più evidente è il cosiddetto ‘inverno demografico’ che continua ad affliggere il mondo occidentale e in modo particolare l’Italia”, osserva il presule. Mons. Pizziolo evidenzia che “non è vero che il motivo principale di questo calo demografico, che non accenna a diminuire, sia la ragione economica”. “Certamente essa ha il suo peso, ma ciò che pesa maggiormente è il deficit di speranza che affligge la nostra cultura attuale: ‘A che pro mettere al mondo una nuova vita, se non ci sono motivi di speranza?’. La Pasqua di Gesù è una promessa di speranza”. Il presule, soffermandosi su “cosa augurarci reciprocamente per questa Pasqua”, ha la risposta certa: “Il dono della pace, il dono della salute, il dono di saper camminare insieme… Ma soprattutto il dono della fiducia e della speranza, che sono le uniche condizioni per vivere quell’amore verso gli altri che porta anche a generare nuove esistenze”.