Terra Santa: Messa al Cenacolo, Patton (Custode) “trasformati da ciò che Gesù ha compiuto qui il Giovedì Santo donandosi nell’Eucaristia”

“Il memoriale della Pasqua, che noi celebriamo ci rende realmente presenti alla Pasqua di nostro Signore Gesù Cristo, a quella celebrata qui quasi 2000 anni fa, a quella che l’Agnello immolato e risorto celebra eternamente nella Gerusalemme del Cielo, ma anche alla celebrazione della Pasqua che oggi fanno milioni di nostri fratelli che vivono a migliaia di chilometri di distanza tra noi e in contesti così diversi dal nostro”. Lo ha detto il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, celebrando nel pomeriggio di oggi la Messa nel Cenacolo, a Gerusalemme, all’inizio del Triduo Pasquale. “Nel celebrare la Cena del Signore – ha spiegato – noi veniamo misteriosamente ma realmente trasformati da ciò che Gesù ha compiuto qui il Giovedì Santo donandosi nell’Eucaristia, istituendo il sacerdozio, lavando i piedi ai discepoli e insegnando il precetto dell’amore. Diventiamo misteriosamente presenti al Cristo che muore sulla croce versando fino all’ultima goccia del suo sangue per riconciliare l’umanità e far nascere un’umanità nuova. Diventiamo partecipi della risurrezione del Signore, di quella trasformazione personale che con la nostra povera e limitata intelligenza non riusciamo nemmeno a immaginare”. “Sperimentiamo quotidianamente – ha aggiunto Patton – che il mondo in cui viviamo sembra ancora segnato dalla presenza e dalla potenza del male, della violenza, dell’odio e della morte. Lo vediamo nelle guerre e nelle ingiustizie, nelle diseguaglianze economiche e nel cinismo dell’indifferenza di fronte ai disastri naturali, in tutto ciò che continua a causare morte e disperazione. Lo vediamo nelle ideologie che giustificano le discriminazioni, l’uso brutale della violenza, la cancellazione della dignità della persona umana, lo sterminio di interi popoli. Lo vediamo nell’odio che continua a essere seminato a piene mani dentro i solchi della storia e della nostra umanità, anche qui in Terra Santa. Eppure – ha concluso – sappiamo che nel mistero della Pasqua e nell’Eucaristia, che nel mistero pasquale ci immerge, tutto questo è già vinto. È attraverso questa esperienza che ci viene donata la speranza, una speranza più forte di ogni opposta evidenza. Se vogliamo ricevere con frutto il dono che il Signore ci fa in questa celebrazione, rendiamoci disponibili a corrispondere anche noi al suo infinito amore con il nostro piccolo e fragile amore, purché sia tutto”.

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