Secondo l’Unesco “nei prossimi dieci anni saranno necessari 6,9 miliardi di dollari per sostenere la ripresa dei settori della cultura e del turismo” in Ucraina. Nel corso della sua visita ufficiale a Kiev, Chernihiv e Odessa, conclusasi ieri, la direttrice generale dell’organizzazione, Audrey Azoulay, ha assicurato che l’Unesco “sta mobilitando e coordinando i partner internazionali per rispondere alle esigenze sul campo”. Ieri Azoulay è stata ricevuta dal presidente Zelensky.
“Fin dai primi giorni della guerra – ha affermato Azoulay in conferenza stampa davanti alla cattedrale di Santa Sofia a Kiev, patrimonio mondiale Unesco – l’Unesco è stata al fianco del popolo ucraino per aiutare a proteggere la cultura, il patrimonio, l’istruzione e la sicurezza dei giornalisti. Questi sono i pilastri della nostra umanità, delle nostre identità; i pilastri della ripresa del Paese e della pace”. “Prendere di mira siti culturali e scuole viola il diritto internazionale”, ha aggiunto facendo sapere che l’Unesco ha anche implementato un piano di emergenza, finanziato con 30 milioni di dollari. Si va dalla consegna di dispositivi di protezione per monumenti e opere d’arte, alla distribuzione di oltre 50mila computer per consentire agli insegnanti di continuare a insegnare a distanza, alla fornitura di decine di caschi e giubbotti antiproiettile ai giornalisti che lavorano nelle zone di combattimento.
“Questo sostegno continuerà e aumenterà nel 2023”, ha annunciato Azoulay durante un incontro con gli insegnanti in una scuola di Chernihiv, dove ha affermato in particolare che nelle prossime settimane l’Unesco “mobiliterà più di 10 milioni di dollari in finanziamenti aggiuntivi per rispondere all’emergenza educativa”. Una delle priorità dell’Organizzazione in questo ambito riguarda il rafforzamento del sostegno psicosociale agli studenti negli istituti scolastici.