Si sono aperte questa mattina con l’inno della Santa Croce, Vexilla Regis, nella basilica dell’Agonia a Gerusalemme, le celebrazioni del Mercoledì Santo che vivono due momenti, il primo al Getsemani e il secondo nella cappella dell’Apparizione nella basilica del Santo Sepolcro. A presiedere le liturgie il vicario custodiale, padre Ibrahim Faltas. Ai piedi del Monte degli Ulivi, riferisce la Custodia di Terra Santa, sono giunti in processione dal convento di San Salvatore i frati della Custodia: con numerosi altri religiosi, pellegrini e fedeli hanno seguito la proclamazione della Passione secondo Luca, cantato a tre voci. “Il racconto della passione di Luca è la tappa conclusiva del cammino di Gesù che attraversando la Galilea l’ha portato sino a Gerusalemme – ha commentato padre Faltas –. Nella passione è raccontata una contraddizione. La folla che accoglie Gesù in maniera trionfale, entusiasta, che grida ‘Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore’ è la stessa che qualche giorno dopo grida: ‘Crocifiggilo’. Perché raccontiamo questa contraddizione? Perché la Passione è animata da contraddizioni. Siamo noi i discepoli che scegliamo di stare dalla sua parte ma che a volte, sul più bello, scappiamo, tradiamo. Solo se abbracciamo questa contraddizione, possiamo vivere bene la Pasqua, perché la celebrazione della Passione è la celebrazione di un grande fallimento, diventato poi una grande vittoria”. Nella seconda parte della mattinata, i fedeli e i frati si sono recati alla basilica del Santo Sepolcro per la tradizionale venerazione della Colonna della Flagellazione di Cristo: la reliquia è oggi conservata nella cappella dell’Apparizione. L’assemblea ha intonato l’inno “Columna nobilis” e poi i frati, fedeli e pellegrini si sono avvicinati uno a uno per rendere omaggio alla venerata colonna.