“Le nostre preghiere si raddoppiano, questa settimana, per l’intera comunità cristiana in tutta la Terra Santa. Condividiamo profondamente la preoccupazione espressa dai patriarchi e dai capi delle Chiese di quella regione per la violenza in aumento e per i nuovi ostacoli che i cristiani del posto devono affrontare, tra i quali vi sono attacchi ai luoghi santi e restrizione nell’accesso a liturgie antichissime come la processione della Domenica delle Palme”. Comincia con queste parole il comunicato scritto dai vescovi inglesi Declan Lang e Nicholas Hudson, responsabili del dipartimento affari internazionali della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, nel quale i presuli uniscono le loro voci a quelle dei patriarchi e dei capi delle Chiese della Terra Santa “perché la comunità internazionale collabori per garantire la sicurezza e la libertà religiosa della comunità cristiana locale”. “Riaffermiamo il nostro impegno per sostenere gli sforzi dei cristiani del posto affinché la pace e la giustizia possano regnare nella terra dove Cristo è nato, morto e risorto”, dicono il vescovo Lang e il vescovo Hudson nel loro comunicato, “attraverso la Resurrezione di Cristo possiamo dirci sicuri che siamo sostenuti dalla provvidenza e dalla grazia dell’Onnipotente attraverso lo Spirito Santo, una fonte di potere divino che è in grado di sostenerci oggi proprio come ha sostenuto i primi cristiani di Gerusalemme tutti quei secoli fa”.